Una champagne lontana dalla champagne.
In realtà Alexandre Bonnet è più che mai vicina al carattere del proprio territorio, quello di Les Riceys, ma anche con un altro grande terroir, che chilometricamente parlando non le è poi così lontano: la Borgogna.
Les Riceys ha poco più di 800 ha di vigneto.
Qui insistono ben 3 doc, là le chiamano appellazioni, ovvero quelle della champagne, ma anche quella dei coteaux champenois, di fatto i vini fermi sempre prodotti nella Champagne, e quella di rosé-des-riceys.
La distanza dalle capitali della regione probabilmente ha permesso ai produttori di queste parti un approccio in cui l’etichetta sia molto più legata al luogo da cui deriva.
A questo aggiungiamo il fatto che l’Aube e ancor di più Les Riceys siano stati solo di recente inseriti nella denominazione Champagne, a cui per anni hanno fatto da supporto qualitativo e quantitativo, in particolar modo con le proprie uve di Pinot Nero.
Oggi il domaine Alexandre Bonnet è guidato da Arnaud Fabre che vuole, con le proprie etichette, evidenziare l’unicità del luogo: “abbiamo saputo conservare nel nostro Dna una parte di Borgogna”.
Quella legata ad una mineralità marina, infusa nei vini da terreni di matrice Kimmeridgiana, la stessa che caratterizza i vigneti di Chablis.
La gamma della maison Alexandre Bonnet si compone di 8 etichette, di cui 3 vini fermi.
Per scoprirli potete affidarvi a Sarzi Amadé, che di Alexandre Bonnet è l’importatore unico per l’Italia.
Sarzi Amadé è tra i membri di Società Excellence.
Per dare un’occhiata al docufilm sul domaine potete cliccare qui.